Martedì, 07 Ottobre 2014 21:37

Il terrario fai da te (di Elvio Giordano)

Premessa

Questo tipo di terrario è adatto per chi desidera arredare in modo suggestivo un angolo della propria casa garantendo, al contempo, un facile e veloce lavoro di pulizia all'interno.
Sia chiaro che un lavoro del genere non vuol in alcun modo essere una strada per dire che gli animali da terrario debbono esclusivamente "arredare" la casa. Quando però si trova il modo di conciliare le proprie passioni con un qualcosa che può far bella mostra di sé senza privare gli animali delle loro esigenze, beh... allora perché no?
Nel mio caso in questo terrario dovranno vivere delle tartarughe baby durante il periodo invernale, ossia per tre o quattro mesi. E' consigliabile infatti non lasciare andare in letargo le baby durante il primo anno di vita onde permettere loro di irrobustirsi ed affrontare l'anno successivo in piene forze.
L'economicità di questo lavoro sta soprattutto nell'utilizzare soltanto una normale lampadina ad incandescenza per il riscaldamento e per l'illuminazione ed eventualmente una serpentina riscaldante "fatta in casa". Questo in virtù del fatto che le piccole vivranno in questo modo solo per un breve tempo. Esse riescono comunque a mangiare e a crescere ugualmente. A primavera tutte all'aperto! Con un po' di fantasia, creatività e con l'aggiunta di alcuni altri dispositivi (neon a raggi UVB, termometri, lampade spot, igrometri, ecc.) un lavoro del genere può essere usato anche per lunghi periodi o per altri rettili o anfibi garantendo un normale comfort agli stessi.Se necessario è possibile pure adeguare una serratura ai vetri così che nessuno possa scappare. La "novità" di questo tipo di terrario sta nel fondo.
Ossia questo è completamente estraibile e consente una facile e completa opera di pulizia quale che sia il materiale usato per il pavimento: ghiaia, sabbia, tutoli, corteccia ecc. Ovviamente, dovendo estrarre il fondo, durante la pulizia gli "inquilini" dovranno essere momentaneamente prelevati e posti da un'altra parte. Niente di più facile in caso di tartarughe, ma se si dovesse operare con altri rettili, beh... ognuno si faccia i propri conti.

Materiali usati
* Fondo in plastica (vedi vari tipi spiegati successivamente)
* Compensato (da far tagliare delle misure desiderate)
* Vetri per coperchio e frontale
* Fogli di polistirolo di almeno 2 cm di spessore
* Vernici (o tinte per muri) all'acqua con possibilità di più colori secondo i gusti
* Uno o più vasetti in plastica
* Profilato ad "U" in ferro o alluminio da 1 cm
* Viti da legno
* Silicone
* Chiodi da 6cm
* Canterini o listelli in legno
* Un pennello
* Almeno 2kg di colla per piastrelle tipo Kerakoll
* Ghiaietta o altro materiale per il fondo (secondo i gusti e le necessità)
* Cocci di vasi in terracotta per i rifugi
* Due pomellini in legno
* Due piattini in terracotta per cibo e acqua
* Una bomboletta di poliuretano espanso
* Due pezzetti di rete per assicurare le prese d'aria
* Un taglierino tipo Cutter
* Una lampadina da 25W e relativo portalampada con cavetto
* Due cerniere per lo sportello superiore
* Un cavetto riscaldante
* Del comune cavetto elettrico
* Un filo di ferro della lunghezza di circa 50cm
* Tre rettangolini di legno per il cavetto riscaldante (come spiegato in seguito)
* Vernice impregnante all'acqua color noce per le pareti esterne

Costruzione
Si prenda un contenitore in plastica, per esempio il comune fondo delle gabbiette per canarini o similari. Si trovano in commercio contenitori in plastica di vari colori e dimensioni, soprattutto in relazione alla specie da inserire. Questo sarà il fondo del terrario. Anche una normale bacinella quadrata o rettangolare (magari con il bordo abbassato di qualche centimetro) potrà servire allo scopo. Oppure è possibile, per chi ha la necessità di avere delle misure ben precise perché deve, ad esempio, inserire il tutto in un mobile (come per me), è possibile fare il fondo in plexiglass (disponibile in vari colori) con i bordi ripiegati verso l'alto di almeno 3-4 cm. Il plexiglass è sicuramente meno economico, ma c'è il vantaggio di poter avere le misure desiderate. Nel mio caso il fondo è in plexiglass di color marrone scuro con i bordi alti 3 cm. Ho trovato questo materiale e l'ho fatto ripiegare da una fabbrichetta vicino a casa mia che costruisce insegne pubblicitarie.

A questo punto si procede costruendo il terrario "attorno" al fondo scelto. Può risultare verticale od orizzontale a seconda delle necessità, il mio è orizzontale.
Le pareti sono in legno. Sarebbe meglio utilizzare dei fogli di legno grezzo e quindi massiccio per evitare eventuali odori di resine o colle tossiche, ma è comunque possibile usare anche del comune compensato in quanto gli animali non saranno mai in alcun punto a diretto contatto col legno.
Io ho scelto del compensato da 12 mm di spessore ed ho assemblato le tre pareti laterali in modo che il fondo in plexiglass entrasse "di misura" al loro interno. L'altezza delle pareti laterali dipende, come già detto, dalle particolari necessità della specie: per delle tartarughe baby potranno essere relativamente meno alte, mentre ad esempio per un'iguana dovranno avere sicuramente un'altezza più importante.
Il lato che risulterà poi essere quello frontale rimane per il momento aperto, in seguito verrà chiuso con un vetro.
A questo punto è necessario assemblare/avvitare un secondo fondo anch'esso in legno che leghi insieme le tre pareti laterali.Finora si è costruito una specie di parallelepipedo coricato senza il coperchio e senza la parete frontale.

Il fondo in plastica o plexiglass deve entrare nella struttura in legno con una tolleranza di circa ½cm a destra e ½cm a sinistra. Deve poi andare ad appoggiarsi per tutta la sua lunghezza sulla parete posteriore. Anteriormente deve entrare nella struttura di una misura pari almeno allo spessore del legno stesso (vedi fig. 2 , particolare A).
Ora si deve sollevare il fondo plastico dal fondo ligneo di un'altezza che consenta il comodo passaggio di una mano, cioè almeno 6-8cm.
Per farlo si utilizzino dei canterini o listelli di legno a sezione quadrata o rettangolare che dovranno essere soltanto appoggiati sul fondo in legno. Il fondo in plastica poggerà sui canterini.

 

Ora si prenda una striscia di legno (o compensato) da inserire frontalmente alta di una misura tale che vada a coprire i canterini e il bordo del fondo in plastica.
La striscia entrerà nella struttura rimanendo a filo con essa in quanto prima avevamo lasciato lo spazio frontale per poterlo fare. Essa deve essere fissata saldamente ma deve pure essere di facile e veloce smontaggio. Io ho praticato quattro fori nelle pareti laterali prolungandoli fin dentro la striscia e vi ho inserito quattro comuni chiodi di opportuna lunghezza e diametro. Sfilare i chiodi è facile e veloce e la striscia viene via comodamente. L'aggiunta di un pomello anteriore può facilitare l'estrazione e migliorare anche l'estetica (vedi ancora fig. 3).
Un sistema del genere permette di estrarre facilmente il fondo in plastica:
1. si smonta la striscia frontale in legno sfilando i chiodi.
2. si tolgono uno ad uno i canterini in legno.
3. il fondo in plastica scende verso il basso fino ad appoggiarsi sul fondo in legno e può essere estratto per le pulizie del caso.

Ora è necessario montare la guida per il vetro frontale. Questo dev'essere anch'esso smontabile, per l'esattezza estraibile dall'alto, così da poter effettuare eventuali piccole manutenzioni all'interno. Inoltre, il vetro può essere facilmente sostituito in pochi secondi da una rete o griglia metallica. In questo modo le baby potranno ricevere il sole direttamente, magari ponendo il tutto di fronte ad una finestra aperta o su un balcone nelle ore più calde delle giornate autunnali o primaverili particolarmente soleggiate.
La guida per il vetro l'ho costruita in ferro utilizzando un piccolo profilato ad "U" delle dimensioni di 1cm per 12mm e l'ho montata/saldata come da fig. 4.

 

La guida va fissata con le quattro viti alle pareti laterali e va tenuta leggermente sollevata dalla striscia frontale in legno. La guida deve anch'essa entrare nella struttura ed essere a filo con le pareti laterali.
Il vetro, ovviamente, scorrerà nella guida fino a poggiare sul lato orizzontale della stessa.
Ora è possibile installare anche il vetro che fa da coperchio/sportello. Questo sarà anch'esso totalmente in vetro garantendo il massimo apporto di luce e pure una miglior veduta di ciò che c'è all'interno. Questo sarà corredato di apposite cerniere incollate con silicone sul lato vetro e fissate con viti sulla parete posteriore in legno. Sarà quindi completamente apribile per consentire le normali operazioni quotidiane: somministrazione cibo, acqua ecc.
Il terrario è arrivato al punto che si vede in fig. 5.


Fin qui la parte costruttiva vera e propria. Ora bisogna abbellire le pareti interne e il fondo.
Iniziamo con le pareti creando una finta roccia.
Si rivestano internamente i tre lati verticali con un foglio di polistirolo di (o similare) di almeno 2cm di spessore incollandolo con silicone e una vite qua e là per maggior sicurezza. Senza badare di effettuare un lavoro troppo preciso si aggiungano un po' a caso e sempre incollati (o avvitati) degli altri pezzi irregolari di polistirolo. Si può pure arricchire il tutto usando una bomboletta di poliuretano espanso (o schiuma espansa) negli angoli e a caso sulle pareti per creare un effetto roccia migliore.
Tutti questi passaggi vanno effettuati con il fondo in plastica montato. Sarà ecessario infatti creare una sorta di sede nel polistirolo in modo tale da permettere sempre ai bordi del fondo di inserirsi dietro al polistirolo. Quest'ultimo dovrà quasi totalmente coprire anteriormente il bordo lungo tutti i tre lati interessati giungendo fin quasi a toccare il fondo in plastica. E' importante che non venga toccato il fondo per questioni di igiene, ed è importante anche che la parte inferiore terminale del polistirolo sia marcatamente obliqua.
Questo particolare impedirà agli animali di sporcare la parete, di arrampicarsi con rischi di capottamento (stiamo parlando di tartarughe, il discorso, ovviamente, non è valido per altri rettili o anfibi) e verrà pure aumentata la superficie calpestabile del terrario.

A rivestimento ultimato si deve scavare il polistirolo e sagomare il tutto a iacimento. Lo scopo finale è quello di creare delle pareti che diano un senso di vera roccia.
Nelle tre fotografie seguenti (foto 1, 2 e 3)
si può vedere la sequenza delle prime fasi di montaggio.

Sulle pareti a metà altezza ho poi fissato tre vasetti in plastica (nei quali inserire vere piantine o anche solamente finte) che ho opportunamente mimetizzato con un po' di schiuma espansa.Con le pareti così rivestite si può procedere col lavoro.
E' necessario procurarsi della comune colla per piastrelle (io ho usato quella di tipo Kerakoll).Dopo averla giustamente diluita con acqua (le istruzioni per le dosi sono specificate sulla confezione) si procede cospargendola sulle pareti con un pennello o con le mani direttamente.


Dopo alcune ore, dopo l'indurimento della colla, il lavoro si presenta così .

Ora è necessario dipingere le pareti preoccupandosi di usare esclusivamente colori atossici come ad esempio all'acqua. Le varietà di sfumature si creano a piacimento: grigio, verde, sabbia, senape, marrone, arancio ecc.

Posso consigliare di dare inizialmente un fondo di grigio scuro. Prima che questo asciughi completamente si possono fare delle piccole macchioline con i colori su citati. Subito dopo con il pennello si possono sfumare le varie macchioline sopra al grigio.
Passiamo ora al fondo. Ognuno può usare quello che meglio crede anche in relazione alla specie che verrà inserita nel terrario. In ogni caso è garantito il contenimento di eventuali liquidi ed è di facile pulizia. Io ho usato dei sassolini variatamente colorati e arrotondati del diametro medio di circa 0,8-1,5cm reperiti in spiaggia durante le vacanze.
Dovendo inserire delle tartarughe baby ho scelto dei sassolini del genere perché non potrebbero essere ingeriti e perché obbligano le bestiole a fare perennemente una salutare ginnastica. Inoltre sono facilmente reperibili, a costo zero, lavabili e, affiancati alla finta roccia, presentano decisamente bene.
In un angolo ho poi disposto alcuni cocci di vasi di terracotta capovolti che fungono da rifugi.
Ho inoltre inserito due piccoli sottovasi quadrati (anch'essi di terracotta) profondi pochi millimetri per il cibo e per l'acqua.
Nei vasetti fissati alle pareti ho inserito delle piantine di mio gusto preoccupandomi di non farle toccare terra così da non essere mangiate.
La presenza di piante vere e di terra umida garantisce pure un certo grado di umidità all'interno del terrario. E' possibile ed anche più comodo inserire anche solo delle piantine finte, l'effetto è comunque garantito ugualmente.
Ho poi fissato un punto luce/riscaldamento a mezza altezza sulla parete di destra, e ho mimetizzato anch'esso con schiuma/colla/vernice all'acqua.

Io uso esclusivamente una lampadina ad incandescenza da 25W smerigliata (o opaca) in quanto ho la possibilità di esporre il terrario sul lato sud soleggiato della casa per tutta la giornata. So che essendoci il vetro i raggi UVB necessari non raggiungono le bestiole, ma trattandosi di un uso, per me, prettamente invernale (e quindi di pochi mesi) ho visto che le piccole superano brillantemente il breve periodo. Allo stesso modo possono essere mimetizzati, nei punti ritenuti idonei, eventuali neon, lampade spot e altro, nonché i cavetti per la loro alimentazione.
Ho ancora montato un cavetto riscaldante dal basso e l'ho posizionato in direzione della lampadina. E' stato comodamente inserito nell'intercapedine vuota sotto il fondo in plastica. Chiaramente il cavetto riscaldante sarà solamente appoggiato nell'intercapedine e dovrà essere estratto al momento dello sfilo del fondo plastico. Il filo di alimentazione del cavetto arriva dal retro, dove ho fatto un piccolo foro per permetterne il passaggio.
In questo modo la zona di destra risulta essere la zona calda e la zona di sinistra quella fredda.
Ho praticato poi due aperture di 8x8cm per la circolazione dell'aria. La prima è sulla parete posteriore in basso a sinistra e la seconda è sulla parete laterale destra in alto. Ho fissato con viti su di esse un quadratino di rete metallica con maglia da 1x1cm per evitare fughe.
Infine ho dato una leggera mano di impregnante color noce all'acqua sulle pareti esterne di compensato. Il risultato finale è questo.

Costruzione della serpentina riscaldante
Innanzitutto occorre procurarsi un cavetto riscaldante. Avendo personalmente un passato da elettricista so che esistono dei comuni cavetti elettrici della sezione di 1,5mm e lunghi all'incirca 1m usati per evitare problemi di condensa nelle caldaie a gas. Non sono assolutamente pericolosi e si possono tranquillamente maneggiare anche quando sono collegati alla rete elettrica e dopo pochi minuti raggiungono una temperatura comunque sempre sopportabile dalla pelle.
Dopo averne acquistato uno in un centro assistenza per caldaiette a gas (costo circa 8€) mi preoccupo di arrotolare lo stesso su un filo di ferro (si trovano anche fili di alluminio) della sezione di circa 2mm. Occorrerà ora far assumere al tutto una vera e propria forma di serpentina, come da figura seguente.

 

Sarà ora necessario fissare la serpentina con del silicone o con dei comuni chiodini (facendo attenzione a non tagliare o incidere il cavetto) su un rettangolino di legno di una misura che gli consenta di entrare nell'intercapedine vuota fra un canterino e l'altro. Anche i due piedini in legno dovranno essere opportunamente dimensionati per far sì che il tutto entri nell'intercapedine. L'immagine seguente dovrebbe chiarire ogni dubbio.

Una serpentina del genere, dimensioni 15x15cm circa, associata alla lampada, garantisce una temperatura nella zona interessata di 27-32°C costante.

 

 

 

 

Misure del mio terrario

* Compensati: (spessore 12mm) parete destra e sinistra: 43cm (altezza) x 42,5cm; parete posteriore: 43cm (altezza) x 60cm; striscia frontale: 11x60cm; fondo: 41,3x60cm
* Fondo in plexiglass: fondo: 59x40cm - bordi: 3cm
* Vetri: coperchio: 62,5x42,5cm - Frontale: 59x30cm

Costo approssimativo finale totale: 90€.

Se si considera che il solo fondo in plexiglass mi è costato 35€ si può affermare che la costruzione di un terrario del genere è piuttosto economica visti i prezzi nei negozi. Utilizzando infatti un altro contenitore plastico la spesa viene notevolmente ridotta.

Pubblicato in TCI
Sabato, 21 Giugno 2014 17:54

Alimentazione tartarughe di terra

L’alimentazione delle tartarughe di terra (genere Testudo)

Articolo del Dott. Benini Fabrizio

INTRODUZIONE

“Una sana, equilibrata e varia alimentazione è alla base del perfetto stato di salute di ogni animale”

Questo è vero per tutti gli esseri viventi, ma nel caso di animali in cattività è ancora più importante; infatti, sta nella conoscenza che il proprietario ha della propria tartaruga che si basa la sua salute e quindi la sua sopravvivenza. Gli animali che vivono in terrario, in terrazza, nei recinti all’aperto o liberi su prati seminati solo ad erba, non riescono a trovare una alimentazione completa. Quindi spetta ai loro padroni preparare veri e propri menù ricchi di varianti per evitare tutte le possibili mancanze.

SPECIE ERBIVORE

Trovare un equilibrio fra i vegetali che compongono la dieta negli animali erbivori è certamente più difficile che per gli animali carnivori. Per questi ultimi tutte le sostanze necessarie; dalle vitamine ai sali minerali, dalle proteine alla fibra sono contenute nel corpo della preda. L’erbivoro, invece non può affidarsi ad un solo tipo di vegetale per introdurre nel suo corpo tutto ciò di cui ha bisogno (fatta eccezione per alcuni animali molto specializzati come Koala o Panda gigante). Le nostre tartarughe sono animali erbivori e gli studi di anatomia e fisiologia hanno dimostrato come stomaco ed intestino di questi cheloni funzionano in maniera simile a quello di altri erbivori come bovini o cavalli.

TESTUDO

Le tartarughe che troviamo, anche libere, dalle nostre parti sono dette mediterranee proprio perché vivono in paesi bagnati dal nostro mare. La loro dieta, strettamente vegetariana, deve essere formata dal 90% o più di vegetali misti con foglie e per la restante parte da frutta ed ortaggi. Da ciò si deduce che ci troviamo davanti ad una dieta contenente molta fibra, molti sali minerali, molte vitamine, tanta acqua e poche proteine, pochi grassi e oli.

COME SI PREPARA LA PAPPA

Se le tartarughe libere in natura potessero scegliere il cibo cercherebbero di mangiare le cose che più le piacciano e che sono più ricche di zuccheri e grassi, esattamente come farebbe un bambino. Questo perché un cibo zuccherino da più energia e permette di ingrassare, cioè fa mettere da parte riserve per i momenti in cui non ci sarà molto da mangiare. Per evitare che ciò accada si consiglia di tagliare le verdura a foglia verde (ricordo che devono essere il 90% del totale) in piccole striscioline mischiandoli tra loro (insalate miste) per far si che l’animale non possa scegliere a; questo va aggiunto il restante 10% di ortaggi e frutta. Ingerendo ciò che l’attira assumerà anche gli altri vegetali ed eventuali integratori cui è stato mischiato, più la pappa è tagliata fine più difficile sarà la possibilità di scelta per la tartaruga. Nel preparare l’insalata mista ricordatevi di darle anche un aspetto che stimoli l’appetito l’uso di ortaggi di diverso odore e colore faciliterà. Attenzione anche ad affidarsi ad un alimento principale, le tartarughe si adeguano con facilità e diventano poi dipendenti da quello. Fornire insalate in cui una componente non è stata dosata può portare il rettile a riempirsi, solo o esclusivamente con quello. Le tartarughine riescono a digerire meglio degli adulti per questo è meglio darle da mangiare più spesso. Verdure, ortaggi e frutti sono spesso trattati con pesticidi e quindi consigliabile lavarli, poi lasciarli a bagno con bicarbonato di sodio per un’ora ed infine risciacquarli ben bene.

VERDURE

In questa tabella sono indicate alcune peculiarità delle verdure, se trovate segnato solo prot + non significa che abbiamo solo poche proteine e niente più, ma che le proteine sono in quantità maggiore della norma mentre gli altri elementi sono contenuti in dosi normali.

Legenda: prot=proteine, fib=fibra, gras=grassi, Ca=calcio, P=fosforo, Ca/P=rapporto tra calcio e fosforo, vit.A=vitaminaA

Asparago

Prot ++ , fib + , Ca + , P ++ , vitA + ,

Barbabietola (foglie)

Prot + , fib + , gras ++++ , Ca +++++ , P ++ , vitA +++++ ,

Patata (patata dolce)

Prot +++ , fib ++ , gras + , Ca + , P + , vitA + ,

Bietola

Prot ++ , fib + , Ca +++++ , P ++ , vitA +++ ,

Broccoli

Prot ++++ , fib ++ , Ca +++++ , P +++++ , vitA + ,

Carota

Fib + , Ca + , P + , vitA + ,

Cavoletti di Bruxelles

Fib ++ , Ca + , P +++++ ,

Cavolfiore

Prot + , fib + , P ++ ,

Cavolo (foglie esterne)

Prot + , Ca ++ , P + , vitA +

Cavolo (foglie interne)

Prot ++ , P + 

Cavolo cinese

Prot ++ , Ca ++ , vitA ++

Cetriolo

P + ,

Cicoria (foglia)

Ca ++++ , P ++ , vitA ++ ,

Crescione

Prot + , Ca +++++ , P ++ , vitA ++ ,

Finocchio

Prot + , Ca +++++ , P ++ , vitA ++ ,

Funghi

Prot ++++ , P +++ ,

Indivia

Ca ++++ , P ++ ,  vitA ++ ,

Insalata brasiliana

P + , vitA + ,

Insalata romana

Ca +++ , P + , 

Lattuga

Ca + , P + ,

Melanzana

P + ,

Patata (lessata)

Prot +++ , fib + , P + ,

Peperoni (dolci)

Fib + , P + ,

Pisello (legume)

Prot ++++++ , fib ++ , Ca + , P ++++ , vitA +

Pisello (foglie e baccello)

Prot +++++ , fib +++ , gras + , P +++++ ,

Porro

Prot ++ , fib + , Ca + , P + ,

Pomodoro

Pur con basse dosi di Ca è da fornire.

Prezzemolo

Prot ++++++ , fib + , vitA +++

Rapa (foglie)

Prot ++ , gras ++ , Ca ++++++ , P +++ , vitA +++++ ,

Ravanello

Prot + , Ca + , P + ,

Sedano (bianco)

Prot + , fib ++++ , Ca ++ , P + , 

Sedano (verde)

Prot + , fib ++++ , Ca + , P + ,

Spinaci

Prot ++ , Ca ++++ , P ++ , vitA +++++ ,

Tarassaco

Prot +++ ,  fib ++ , Ca +++ , P + , vitA ++++++ ,

Zucca

Prot + , fib + , Ca + , P ++, vitA + ,

Zucchina

Prot + , vitA +++ ,

 

FRUTTA

Albicocca

Prot + , Ca + , P + , vitA ++++ ,

Ananas

Fib ++ , P + ,

Anguria

Ca +

Arancio

Fib + ,Ca + ,

Avocado

Prot + , fib + , gras +++++ , P ++ ,

Banana

Prot + , P + ,

Cachi

Prot ++ ,fib + , vitA + ,

Ciliegia

Prot + , gras + , P + ,

Fragola

Prot + , Ca + ,

Lampone

Prot + , Ca + , P + ,

Mandarino

Prot + , fib + , Ca + ,

Mela

Fib + ,gras + ,

Melone

Prot + , Ca + , P + , vitA + ,

Mirtillo

Prot + , fib + ,

Mora

Ca + , P + ,

Pera

Fib + ,

Pesca (pasta bianca)

Prot + ,

Pesca (pasta gialla)

Prot + , vitA + ,

Uva

Prot + , fib + , P + ,

Alla luce di questa tabella è possibile decidere la composizione di cibo giornaliera in modo da prepararla in modo che sia bilanciata. Ricordare che la frutta deve essere sempre meno del 10% del totale della pappa, perché l’eccesso di zucchero non solo fa ingrassare, ma fermentando dentro l’intestino permette crescite di germi potenzialmente pericolosi.

ACQUA

I vegetali sono formati da acqua per il 90% nonostante questo è consigliabile lasciare sempre acqua fresca a disposizione.

INTEGRATORI

Spesso si pensa che seguendo una giusta dieta, la tartaruga, non necessiti di aggiunte. Purtroppo non è così in natura, le testudo, mangiano anche terra e rocce e sono anche coprofaghe, noi possiamo, in parte, sostituire la natura con l’utilizzo di gocce o polveri contenenti sali minerali o vitamine, che vanno aggiunti alla pappa. Tornando alla coprofagia delle tartarughe se siamo in presenza di erbivori, cavalli, pecore, caprette, non ci sono problemi, ma se c’è la presenza di cani e gatti si potranno avere dei problemi di salute legati a quest’attività.

Alimenti in scatola: da qualche tempo sono in vendita cibi per tartarughe, purtroppo questi prodotti non sono stati prodotti per le tartarughe nostrane, ma per quelle americane e quest’ultime necessitano di componenti molto diverse dai bisogni delle nostre per cui sono da non consigliare.

Attenzione!!! Tutti questi discorsi sono inutili se la tartaruga è tenuta al chiuso senza un lampada a luce UV-B, senza una fonte di calore e senza tutte le condizioni necessarie in un terrario.

Parlando con proprietari di tartarughe di terra spesso si ascoltano frasi ricorrenti come: “le ho sempre dato da mangiare ………… (al posto dei puntini aggiungete pure quello che volete) eppure ha 10 anni e non è mai stata male”. Purtroppo l’esperienza insegna che per le tartarughe possono passare anni ed anni prima che il problema si manifesti, ma ad un certo momento il povero animale finirà per pagare gli errori del padrone. Per avere tartarughe con una vita lunga e con la capacità di riprodursi con successo non basta l’alimentazione giusta, ci vuole una alimentazione ottima!

PS: la lista dei vegetali è una sintesi, cui sono state omesse per mancanza di spazio un gran numero di piante.

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