Allestire un acquaterrario (Stefano Redaelli)

Allestire un acquaterrario (Stefano Redaelli)

L'acquaterrario è la soluzione alternativa all'allestimento di un laghetto artificiale per chi non ne fosse possibilitato o per quelle specie che richiedono un'allevamento a temperature costanti tutto l'anno. Deve essere abbastanza grande in relazione alle dimensioni e alla quantità di animali ospitati. E' importante sapere che ogni specie richiede un allestimento particolare, sta all'allevatore documentarsi (consultando il web e le apposite schede di allevamento) sul tipo di stabulazione ideale per la specie allevata in particolare sul livello dell'acqua o per la presenza dell'area emersa e la sua estensione.
Di seguito verranno spiegate in dettaglio tutte le parti essenziali per poter allestire un acquaterrario idoneo ad ospitare delle tartarughe: area acquatica (riscaldamento e filtraggio) e area emersa (allestimento, illuminazione UVB/UVA e riscaldamento).

RISCALDAMENTO
Il riscaldatore è l'elemento fondamentale per la sopravvivenza delle vostre tartarughe. Poiché le tartarughe sono animali a sangue freddo incapaci di termoregolare il loro corpo, l'unico modo per garantirgli una temperatura adeguata è il riscaldatore. Si tratta di in termostato isolato (esistono anche a serpentina) che viene immerso nell'acquario e grazie ad un regolatore interno è in grado di mantenere la temperatura costante in base a quella impostata. È importante consultare le schede di allevamento o il web per poter stabilire la temperatura più adatta per l'allevamento delle singole specie. Temperature troppo alte potrebbero nuocere alla vostra tartarughina, a temperature troppo basse non sono in grado di attivare a pieno il proprio metabolismo mostrando apatia (falso letargo) e nei peggiori dei casi potrebbero ammalarsi e morire. Si può tenere sotto controllo la temperatura con degli appositi termometri (è consigliato quello a immersione col fissaggio a ventosa). Esistono diversi tipi di riscaldatori la cui potenza deve varia a seconda della capacità dell'acquario (dai 25W ai 300W). Mentre il prezzo del termometro è circa 2,5€ quello del riscaldatore varia tra le 15€ e le 20€ in relazione alla potenza e alla marca. Va posizionato in una parte nascosta dell'acquario per evitare che le tartarughe vengano a contatto e possano romperlo e vicino all'uscita della pompa di riciclo dell'acqua in modo da favorire una diffusione costante dell'acqua riscaldata. Possono essere posti sia orizzontalmente completamente immersi in acqua, sia verticalmente rispettando la tacca del livello minimo d'acqua (solitamente in prossimità del cappuccio nero). Prima di toglierlo dall'acqua è necessario staccarlo dalla presa e lasciarlo raffreddare qualche minuto per evitare di farlo scoppiare. Sono riscaldatori che funzionano solo in acqua, accenderli fuori può provocare una rottura dei suoi componenti.
Per capire il wattaggio necessario alle nostre esigenze basta confrontare questa semplice tabella di guida. Scegliere la riga della tabella in base alla differenza di temperatura che si vuole ottenere dell'acqua e quella dell'ambiente (ex acqua 25°C casa 20°C si guarda la prima riga) La colonna invece si sceglie in base al numero di litri di acqua contenuti nell'acquario. L'incrocio delle due scelte da il wattaggio necessario.

FILTRAGGIO
Anche il filtro deve essere alloggiato all'interno della vasca, anche se ne esistono di esterni molto costosi ma notevolmente più efficienti. Il prezzo oscilla tra le 15€ e le 100€ a seconda dei modelli e della capacità di filtraggio. Un buon filtro vi permette di pulire completamente l'acquario poche volte l'anno (anche se è buona norma cambiare un po' di acqua ogni tanto, magari dopo averla lasciata decantare una giornata per fare evaporare il cloro) risparmiando tempo e fatica e mantenere i parametri chimici dell'acqua nella norma. Anche la pompa di filtraggio, come il riscaldatore, va accesa durante l' immersione, altrimenti si brucia.

 

FILTRI INTERNI
Esistono due tipologie di filtri interni:
* quelli già assemblati tipo Duetto o Fluvial che hanno un sistema di riciclo composto da due filtri di spugna e un vano per il carbone attivo, con una pompa, tutto in un unico blocco. Sono abbastanza piccoli e adatti per acquari di piccolissime dimensioni, garantendo una autonomia dei filtri di circa 2 settimane dopo di che vanno sostituiti visto il notevole carico biologico che producono le tartarughe rispetto ai pesci per cui sono progettati questi filtri interni.

* Quelli ricavati sfruttando parte dell'acquaterrario (un terzo della capacità creando un divisorio di vetro con dei fori diaspirazione per l'acqua. La figura rappresenta un tipico sistema filtrante di questo tipo. Si crea una sezione a parte che a sua volta viene suddivisa in scomparti in comunicazione tra loro, tenendo presente che il livello dell'acqua deve essere all'incirca quello della linea rossa. Si possono distinguere così tre scomparti: nel primo l'acqua viene prelevata dai fori dientrata per poi essere trasportata lentamente passando dall'alto nel secondo scomparto composto a strati: un primo filtro di lana di perlon in grado di trattenere lo sporco più grosso (filtraggio meccanico), un secondo scomparto che contiene al suo interno i batteri che aiutano ad eliminare lo sporco costituito da una spugna o da un sacchetto di cannolicchi (filtro biologico), ed infine un terzo stato filtrante di zeofil e carboni attivi che tolgono gli odori più cattivi e li colore giallo dell'acqua, il cloro, ecc con un filtraggio di tipo chimico. Questi ultimi due hanno durata di due settimane e necessitano perciò di essere cambiati. Nell' ultimo scomparto si trova un motorino che è in garantisce il circolo e espellendo da un tubicino l'acqua appena filtrata: è l'elemento fondamentale del vostro filtro e bisogna assicurarsi di acquistarne uno con una portata d'acqua per minuto molto elevata, garantendo così un ottimo riciclo. In questo vano può anche essere inserito il riscaldatore.

FILTRI ESTERNI
E' sicuramente la soluzione ideale, anche se più costosa (tra i 50 e i 100€), e più efficiente in termini di pulizia. I filtri esterni sono costituiti da diversi stadi come quelli appena descritti ma il vantaggio è che sono posti all'esterno dell'acquario. Hanno la classica struttura a bidoncino e riciclano l'acqua grazie alla pompa ma anche grazie al sistema dei vasi comunicanti. Essendo esterni hanno il pregio di essere facilmente pulibili staccandoli dalla loro sede senza dover intervenire sull' acquario portandoli in luoghi adeguati a queste operazioni.

1. Offre una maggiore igiene e soprattutto una qualità di filtraggio ben superiore ai filtri interni.
2. Aumenta lo spazio all'interno dell'acquaterrario di ben 1/3 non dovendo riservane una parte per il filtro interno.
3. E' molto silenzioso.
4. Ha il vantaggio di ridurre fatica e tempi di pulizia: con una levetta si può staccare il filtro dai tubi di aspirazione, che si chiudono inmodo da non lasciare uscire l'acqua, e si può facilmente operare solo sul bidoncino.
5. E' possibile poi cambiare completamente l'acqua semplicemente aprendo i tubi di aspirazione e raccogliendola con una bacinella sfruttando la legge dei vasi comunicanti.
6. Niente più schiene spezzate per svuotare le vasche o bevute d'acqua per aspirare dai tubi.
7. Va posto al di sotto del livello dell'acquario per la storia dei vasi comunicanti.
8. Essendo progettati per i pesci, è necessario acquistarli sovradimensionati visto la notevole quantità di sporco prodotta dalle tartarughe.

AREA EMERSA

ALLESTIMENTO
A seconda della specie è necessario allestire un'area emersa opportunamente attrezzata; consultate le schede di allevamento per capire meglio le abitudini di ogni singola specie. La maggior parte delle specie passa gran parte della giornata proprio qui, soprattutto nei mesi estivi, a prendere il sole oppure riscaldandosi con le lampade per rettili e beneficiando dei raggi UVB. Bisogna fare attenzione che le
tartarughe riescano ad accedervi senza fatica fuoriuscendo dall' acqua per cui l'ideale sarebbe creare una specie di rampa di risalita.
Poichè al di sopra dell'area vengono collocate le lampade di riscaldamento e i neon è bene che risultino ad una adeguata distanza per evitare che le vostre tartarughe le possano raggiungere e quindi ustionarsi. Eventualmente possono essere protette con delle retine. Un accorgimento particolare è quello di creare anche una zona sabbiosa o di terriccio se avete delle coppie che depongono le uova per permettere la deposizione.

IN SUGHERO
Per crearla possiamo utilizzare del sughero non trattato che si trova in tutti i negozi di animali. Se ne sagoma una rettangolo in modo che vada a costituire circa 1/3 della superficie acquatica disponibile. E' possibile lasciarlo solo galleggiare oppure può essere conveniente fissarlo: si possono utilizzare delle ventose opportunamente fissate con il silicone al sughero ma il metodo migliore è quello di creare dei ganci in alluminio che, dopo essere stati incollati con silicone al sughero, verranno fissati al lato superiore dell' acquario piegandoli. Questi due metodi permettono di modificare a piacimento la posizione della piattaforma in base all' altezza dell' acqua. Ricordatevi di posizionarla in modo che una parte sia parzialmente immersa in modo da creare una pedana di risalita agevole. È sconsigliato fissare il sughero incastrandolo tra i vetri: con l'acqua può gonfiarsi e provocare il distaccamento delle lastre di vetro con le relative disastrose conseguenze...

STRUTTURA FISSA
Si può creare utilizzando delle piccole lastre di vetro o di plexiglas che vengono attaccate alle pareti dell'acquaterrario con del silicone. È consigliato per acquaterrari di tartarughe adulte che non cresceranno più e dunque non è più necessario aumentare l'altezza dell'acqua.
La base può essere ricoperta con sassi opportunamente siliconati o con del sughero o un tappetino sintetico. Permette di aggiungere una vaschetta removibile con del terriccio o sabbia per la deposizione. Come prima, la pedana di risalita non deve essere scivolosa.

 

ALTRE TIPOLOGIE
Possono essere costruite altri tipi di superfici emerse a seconda dei gusti: si possono utilizzare delle radici di mangrovia che escono parzialmente dall'acqua, anche se è consigliato solo per le tartarughine piccolissime data la poca libertà di movimento che permette questa soluzione. Si possono utilizzare anche delle pietre messe in pila una sull'altra anche se c'è il rischio che queste cadano schiacciando le tartarughe e tra di esse si accumulano facilmente lo sporco e i batteri.
Insomma... sbizzarritevi con la fantasia...

 

ILLUMINAZIONE E RISCALDAMENTO

Per l'allevamento dei vostri animali avete bisogno di due tipi di lampade essenziali:
1. un neon che emette raggi UVB (vitali per le tartarughe) e UVA.
2. una lampadina spot per riscaldare la zona emersa.

 

ILLUMINAZIONE: NEON UVB - UVA
Per poter assimilare il calcio le vostre tartarughe hanno la necessità di poter esporsi quotidianamente ai raggi diretti del sole che ne aiutano il metabolismo e favoriscono il sistema immunitario. L'esposizione deve essere diretta e la luce non deve essere "filtrata" da alcun vetro o plexiglas. Se questo non è possibile (durante i mesi invernali) si possono acquistare Neon UVA - UVB per rettili in grado di svolgere le funzioni dei raggi solari, producendo raggi senza però riscaldare. È necessario accenderlo per 10-12 ore al giorno e tenerlo ad una distanza massima di circa 30cm, oltre la quale perde la sua efficacia. I raggi non devono in nessun modo essere filtrati da plastica, vetro o plexiglas in quanto perderebbero tutta la loro efficacia.
La lunghezza d'onda dei raggi UVA aumenta l'appetito, l'attività fisica, aiuta a indurre i comportamenti riproduttivi ed è favorevole al benessere psicologico delle vostre tartarughe.
La lunghezza d'onda dei raggi UVB garantisce la capacità di regolare i livelli della vitamina D3. Solo con la loro presenza è possibile la sintesi della vitamina D3 ad opera dell'organismo della tartaruga che permette il corretto fissaggio del calcio nelle ossa. L' emanazione dei raggi UVA- UVB del neon rimane efficace per circa sei mesi poi è necessario sostituirlo anche se il neon in apparenza funziona correttamente.
Ci sono diversi tipi di questi neon, cambia la quantità di raggi emessa; le percentuali di emissione di questi raggi sono indicate sui neon stessi; possiamo trovare: 2% 5% 7-8% che è il massimo; indicati anche come 2.0 5.0 7.0 e 8.0.A seconda della specie può bastare un 2.0 o un 5.0 o oltre: per Apalone e Chelydre è sufficiente un 2.0 in quanto sono animali che vivono in profondità e notturni; tartarughe africane necessitano invece di percentuali di UVB il più elevate possibile.

le marche sono molteplici, ecco le più comuni:
* Reptisun della ZooMed (la migliore ma abbastanza costosa)
* Reptistar della Sylvania (come la Reptisun ma costa ben la metà)
* Reptile D-light 8% della National Biological Corp
* Reptasun della Fluker

Esistono poi i neon compatti tipo Arcadia D3 che sono neon per rettili in tutto e per tutto (non scaldano, emettono UVB/UVA) ma sono "arrotolati" e hanno il classico attacco E27 (filetto grande) per poter essere montate su un normale portalampada senza bisogno di starter e centralina. Ricordano nella forma le lampadine a risparmio energetico. Questo tipo di lampada puòessere posto anche a distanze maggiori (massimo 50cm).

RISCALDAMENTO: LAMPADA SPOT
In combinazione con il neon UVA- UVB che non fornisce calore, per favorire la termoregolazione delle tartarughe è necessario riscaldare anche l'aria circostante l'area emersa. Per fare ciò possono essere utilizzate delle normali delle lampadine tipo "spot". È consigliato mettere le lampadine in un angolo del acquaterrario in modo da creare zone di temperatura lievemente differenti per permettere alla tartaruga, qualora sentisse troppo caldo, di scegliere il luogo con la temperatura che più le aggrada. Il loro periodo di accensione deve emulare quello del sole e vanno poste ad una distanza di circa 50cm o comunque a seconda del wattaggio in modo da garantire una temperatura non omogenea e non troppo elevata rispetto a quella dell'acqua, intorno ai 30-32 gradi come punta massima. Fare riferimento alle schede per il dettaglio delle temperature delle singole specie.
Dato che sono in funzione per la maggior parte del giorno esistono dei porta-lampadina in ceramica in grado di sopportare il calore meglio dei normali portalampade e permettere con comode clip di agganciarle all'acquaterrario. Sono inoltre dotate di griglia di protezione per evitare che gli animali si ustionino con un eventuale contatto. Sono accessori costosi ma non indispensabili e con un pò di fai da te si possono creare ottime soluzioni.

Poichè di notte solitamente le tartarughe dormono in acqua non è necessario che la zona emersa sia illuminata e riscaldata con queste lampadine, tuttavia se avete specie notturne o che dormono all'asciutto allora potete dotarvi di lampade INFRARED che riscaldano l'area emersa emettendo una luce debole rossiccia che vi permette di osservare le vostre bestie di notte. Solitamente sono comunque indicati lievi abbassamenti di temperatura durante la notte.

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