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Alimentazione tartarughe acquatiche
L’ alimentazione delle tartarughe acquatiche
Consigli del socio Stefano Redaelli
La dieta e' un fattore fondamentale per tutte le tartarughe e determina la loro crescita ottimale senza nessun problema di salute.
Le tartarughe acquatiche possono dividersi essenzialmente in tre categorie: carnivore, onnivore ed erbivore. Ognuna ha bisogno di sorgenti energetiche in proporzione differente. Questo articolo tratta l' alimentazione delle tartarughe acquatiche onnivore più diffuse tra cuiTrachemys spp., Graptemys spp., Sternotherus spp., Pseudemys spp., Crysemys spp., Emys spp., Chinemys spp. e molte altre ancora. E’ importante valutare le abitudini alimentari delle diverse specie poichè ognuna richiede percentuali di vegetali e di cibi proteici differenti. Le tartarughe onnivore traggono il proprio sostentamento da proteine, grassi e carboidrati in percentuali variabili non ancora stabilite con esattezza: durante la fase di crescita e' fondamentale l' apporto di proteine e grassi, mentre in fase adulta le tartarughe onnivore solitamente si adattano ad un’alimentazione molto più vegetariana rispetto al periodo della crescita, in percentuale differente a seconda della specie. Come tutti i rettili, la temperatura corporea delle tartarughe e' strettamente dipendente da quella dell' ambiente esterno (animali ectotermici) e determina il fabbisogno energetico oltre che regolamentare la loro attività: in inverno a basse temperature hanno un metabolismo molto lento e sono molto apatiche, con le alte temperature necessitano di maggiore alimentazione poiché il loro sistema metabolico aumenta notevolmente.
Nel decidere una dieta adeguata per una tartaruga e' fondamentale tenere in considerazioni alcuni requisiti:
- il calcio assieme alla vitamina D3 e all’ esposizione solare e' fondamentale per il corretto sviluppo di ossa e carapace.
- carenze di calcio portano a rachitismo, malformazioni del carapace.
- carenza di calcio, vitamina D3 e luce solare portano all' insorgere della MOM (malattia ossea metabolica).
- carenze vitaminiche somministrabili soprattutto con cibi vegetali porta a ipovitaminosi.
- eccesso di proteine porta a gotta, MOM e insufficienza renale.
- eccessi di vitamina derivato da un uso sconsiderato di integratori portano a ipervitaminosi (soprattutto vitamina A).
- eccesso di fosforo riduce l' assorbimento del calcio.
- eccesso di frutta può portare a dissenteria, problemi di fermentazione intestinali, e carenze di calcio e altri problemi.
Tutti questi fattori fanno capire l' importanza di una dieta varia e completa per evitare l' insorgere di tanti problemi dovuti a un’alimentazione monoalimentare o con scarsi elementi nutritivi (carenza di calcio, di vitamine, di fibre o eccesso di fosforo, ecc…).
Inoltre e' a volte necessario integrare la dieta con degli integratori vitaminici somministrabili settimanalmente (sotto controllo veterinario) e con del calcio. Il rapporto Ca/P (calcio/fosforo) deve essere superiore a 3:1 dato che il fosforo in una minima quantità aiuta nel derivare energia dai carboidrati e dai grassi, ma in grandi quantità rispetto al calcio impedisce la fissazione di quest' ultimo.
Inoltre e' bene ricordare due fattori fondamentali:
1. E' necessario che le tartarughe possano esporsi a fonti di calore per regolare la loro attività metabolica e facilitare la digestione.
2. E' necessario che le tartarughe abbiano la possibilità di esporsi quotidianamente direttamente ai raggi solari oppure alle lampade UV-B in modo da garantire la sintesi della vitamina D3 e permettere una corretta fissazione del calcio nelle ossa e carapace.
Dato che le tartarughe hanno un tempo digestivo completo molto lungo (quasi tre giorni negli adulti di alcune specie), che comunque varia in relazione alla specie, età e condizioni di vita, e' consigliato alimentare gli esemplari più giovani una volta al giorno lasciando un giorno di digiuno, mentre gli adulti possono essere alimentati ogni due o tra giorni, con maggiore frequenza in estate (o a temperature alte), diminuendola con l' abbassarsi della temperatura (soprattutto in inverno). Visto che le tartarughe sono estremamente voraci e mangerebbero in continuazione si può somministrare una quantità di cibo pari alla grandezza della loro testa.
Di seguito sono riportati tutti gli alimenti con cui e' bene nutrire la propria tartaruga alternandoli frequentemente secondo le esigenze alimentari di ogni specie: infatti, i tipi e le proporzioni dei cibi possono variare a seconda della specie che si alleva (Trachemys scripta adulte necessitano di una alimentazione fino al 50% o oltre composta da vegetali, mentreGraptemys spp. di percentuali minori, Pseudmeys spp. consumano grandi quantità di vegetali indipendentemente dall’ età, ecc…), per cui e' bene informarsi sulle abitudini specifiche delle vostre tartarughe. E' comunque importante che la dieta sia estremamente varia e bilanciata. Ricordando che ci sono alcuni cibi che e' bene evitare: insetti velenosi, piante velenose (tra cui l' edera), latticini e tutti i derivati del latte, farinacei (pane, pasta...), biscotti, pizza, salumi, insaccati e tutti quei cibi che pensandoci un attimo le vostre tartarughe faticherebbero a trovare in natura.
PESCE
In natura quasi tutte le tartarughe onnivore si nutrono di pesci di ogni dimensione (sempre nei limiti della loro taglia), vivi o morti e mangiando ogni parte di essi. Per questo e' possibile somministrarli morti interi o a pezzettini oppure vivi (consigliato soprattutto alle tartarughe predatrici) per rispettare i loro comportamenti in natura e stimolare anche la predazione. Se si tratta di tartarughe di piccole dimensioni sono consigliati pesci di piccola taglia oppure morti e sfilettati senza che le lische possano ferire le tartarughe. Il pesce deve essere sano e non presentare ascessi, ferite o segni che possano far presagire ad una malattia o infezioni che potrebbero essere trasmesse alla tartaruga. Per facilitare le cose e' possibile congelare (per periodi limitati) i piccoli pesciolini interi oppure i pezzettini sfilettati e scongelare qualche ora prima dell' utilizzo la quantità necessaria (senza poi ricongelarla). Se si utilizza pesce congelato e' bene ricordarsi che con il tempo la tiaminasi, un enzima presente nel pesce (in grandi quantità nel pesce di mare), neutralizza la vitamina B1 (Tiamina) presente nel pesce e tende ad accumularsi nell’ organismo della tartaruga provocando alla lunga danni al sistema neurologico dovuti a carenze di vitamina B1. E' quindi opportuno integrare la dieta con cibi vegetali ad alto contenuto di vitamina B o con integratori vitaminici con opportuno dosaggio prescritto dal veterinario, oppure limitarsi saltuariamente ad utilizzare pesce congelato o che comunque lo sia da poco tempo, preferendo pesce fresco. E' buona norma utilizzare pesce di acqua dolce, saltuariamente può essere somministrato anche pesce di mare.
- Alborelle
- Cefaletti
- Acquadelle (noto come latterino)
- Gambusie
- Triotti
sono sicuramente i più indicati. A questi e’ possibile alternare anche
- Pesci rossi
- Guppi (pesci di acquario colorati e di piccole dimensioni)
sono alcuni dei pesci che possono essere somministrati vivi oppure morti interi dato che non raggiungono dimensioni eccessive e sono di facile predazione.
- Trote (consigliato visto il basso contenuto di grassi e proteine rispetto ad altri)
- Salmoni
sono invece pesci che possono essere sfilettati e congelati in porzioni adeguate visto le loro notevoli dimensioni. Da evitare tutti quei prodotti inscatolati come tonno o sardine, sia sott’ olio che al naturale visto il loro contenuto di tiaminasi, olio e conservanti.
CROSTACEI e MOLLUSCHI
In natura costituiscono uno degli alimenti base di molte specie acquatiche. Sono ottimi i gamberetti di acqua dolce (dall' aspetto trasparente) o a volte granchietti. In alternativa e' possibile somministrare saltuariamente anche gamberetti di mare opportunamente sgusciati e occasionalmentecozze o altri molluschi ricordando però che sono cibi molto proteici. Le tartarughe appena nate possono essere alimentate anche con piccoli crostacei come le artemie salina ricche di proteine e grassi (senza però eccedere nella somministrazione). Sono molto appetiti, nonchè di grande apporto nutrizionale, le chiocciole e le lumachine con guscio che contengono vitamina B e sono molto ricche di calcio. In alcune specie come Sternotherus spp. costituiscono gran parte dell’ alimentazione. E’ consigliato allevare in cattività questi animali visto che spesso sono potenziali veicoli di parassiti e malattie.
CARNE
Le carni hanno un alto contenuto proteico e soprattutto di grassi. In natura capita che alcune specie di tartarughe si cibino occasionalmente di piccoli roditori, rane (anche i loro girini) e carcasse di piccoli mammiferi. In cattività si può somministrare carne bianca ma raramente (una volta ogni 10 giorni e' una buona razione) data la predisposizione di questi cibi a portare all' insorgere di malattie quali gotta e MOM. Carne di pollo e’ necessaria fornirla dopo una breve cottura per eliminare ogni pericolo di salmonella. La carne contiene soprattutto vitamina B ma ha contenuti proteici e grassi troppo elevati. Sarebbe invece preferibile fornire, durante la razione di carne, del fegato ricco di vitamina A e altri elementi fondamentali. E' possibile congelarlo in pezzettini e scongelare la razione che serve qualche ora prima. Come alimento molto gradito occasionalmente si possono somministrare i pinkie: i topini senza pelo appena nati. Sono molto sconsigliate le carni rosse difficilmente digeribili e troppo ricche di grassi, cibi in scatola per gatti e cani, tutti i salumi e gli insaccati poichè hanno al loro interno molti conservanti e sono molto grassi.
INSETTI
Ne esistono una grande varietà alcuni altamente velenosi come le lucciole (i cui enzimi che provocano la bioluminescenza sono nocivi), altri da evitare come cimici, api, vespe e formiche che in grande quantità possono risultare irritanti o tossici. In generale tutti gli insetti colorati soprattutto rossi sono sconsigliati. Anche i bigattini (Sarcophaga canaria) sono da evitare in quanto ricchi di sostanze di rifiuto. E’ bene ricordare che gran parte degli insetti sono ricchi di fosforo, poveri di calcio e sono spesso rivestiti di chitina che li rende abbastanza indigeribili quindi meglio non abbondare. Gli insetti più diffusi e facili da allevare sono:
- Grilli (Acheta domestica, Grillus assimilis, ecc…) sono ricchi di fosforo e con poco grasso e chitina, necessitano di essere “caricati” 24 ore prima.
- Camole della farina (Tenebrio molitor) e kaimani (Zophobas morio) sono costituiti da un rivestimento chitinoso poco digeribile, e' consigliabile dare alle tartarughe le pupe di questi insetti che sono molto appetite oppure le larve più chiare che hanno appena mutato.
- Camole del miele (Galleria mellonella) sono molto grasse e poco digeribili.
- Cavallette e locuste : molto simili ai grilli come proprietà nutritive, adatte ai soggetti più grandi poichè sono molto più chitinose e dure.
- Lombrichi : sono molto nutrienti e ricchi di calcio e ferro ma possono vivere in terreni concimati e trattati con pesticidi per cui e’ bene fare molta attenzione alla loro provenienza.
- Blatte (Granfodorrina) e bachi da seta (Bombyx mori)
E' importante che questi animali se catturati provengano da zone controllate che non siano state trattate con pesticidi e simili. E' consigliato “caricare” i grilli e gli altri insetti almeno 24 ore prima (operazione di gut-loading) alimentandoli con cibi spolverati con carbonato di calcio in modo da aumentare la loro quantità di calcio e renderli più bilanciati nutrizionalmente. Per gli individui appena nati sono un ottimo alimentochironomus, larve di zanzare e grilli appena schiusi (pinheads).
VERDURA e FRUTTA
Fondamentali per l' apporto di vitamine, fibre e calcio sono un ottimo integratore per la dieta delle vostre tartarughe. In natura la loro dieta e' integrata con piante acquatiche e alghe. La verdura deve occupare dal 30% al 50% o più della dieta a seconda della specie e dell’ età, mentre la frutta va somministrata solo occasionalmente (una volta ogni due settimane) per l’ alto contenuto di zuccheri, il basso apporto di calcio, l’ alto contenuto di fosforo e l’ eccessiva presenza di carboidrati. Una somministrazione eccessiva di frutta può portare problemi digestivi, alterazione della flora intestinale, coliche e diarrea. E' importante che la verdura abbia un buon rapporto Ca/P (in favore del calcio) e sia ricca di vitamine e fibre per favorire la motilità intestinale. Vanno somministrate crude e ben lavate. Le verdure che sono meglio indicate (usate anche come alimentazione per le tartarughe terrestri del genere Testudo) sono:
- Tarassaco (dente di leone o soffione)
- Cicoria
- Cicoria selvatica
- Lattuga romana
- Rucola
- Radicchio
- Crescione
- Erba medica
- Erbe di campo
- Trifoglio
tra le piante acquatiche che possono anche costituire alimentazione:
- Lenticchie d' acqua (sicuramente i vegetali più graditi soprattutto nei giovani ma da offrire saltuariamente)
- Giacinto
- Cabomba
- Elodea
per quanto riguarda la frutta sempre da somministrare con parsimonia:
- Albicocche (ottimo rapporto Ca/P)
- Melone (buon rapporto Ca/P)
- Fichi d’ india (foglie e frutti, i più indicati per la dieta)
- Banane (troppo potassio, possono provocare vomito e dissenteria)
- Pera
- Mela (sia mela che pera senza nocciolini altamente tossici)
- Fragole
La lista e' ancora molto lunga ma per una dieta varia possono sicuramente bastare questi alimenti senza fare ulteriori "esperimenti" senza una corretta informazione sugli apporti nutritivi. Esistono poi verdure evitabili e sconsigliate: pomodori (ricco di ossalati e le foglie sono velenose), spinaci e prezzemolo (che contengono acido ossalico che trasforma il calcio in calcio ossalato non assimilabile dall’ organismo), cavoli e broccoli (alimenti gozzigeni sequestranti dello iodio), lattuga classica (scarso rapporto Ca/P), zucchine, mais, carote, piante aromatiche e legumi (contengono una quantità elevata di proteine vegetali) ecc... Gli individui più piccoli spesso sono molto restii a mangiare verdura e vegetali, bisogna però cercare di forzarli perchè sono essenziali alla loro crescita. Un trucco e' quello di dare piccole dosi di carne o pesce mischiata con la verdura in modo da adattarle al sapore e col passare del tempo aumentare sempre di più la quantità di verdura e diminuire quello della carne/pesce, secondo le esigenze di ogni specie.
CIBI SECCHI
Si tratta di pesciolini secchi, gamberetti liofilizzati (gammarus) e cibo inpellet che non sono assolutamente consigliati come alimentazione base. I gammarus sono poveri di sostanze nutritive, calcio, ricchi di chitina e spesso veicoli di gravi malattie alle tartarughe. Si dovrebbe evitare la somministrazione di tali alimenti o comunque ridurli a somministrazioni davvero sporadiche. In alternativa i cibi in pellet (solo se di buona marca) possono costituire una percentuale della alimentazione ma non superiore al 20% o occasionalmente in caso di viaggi o durante le vacanze.
INTEGRATORI
Una dieta ben equilibrata necessita raramente di ulteriori integratori che comunque possono essere somministrati settimanalmente con parere veterinario esperto in rettili che, dopo averlo messo a conoscenza della dieta della tartaruga e dopo accurati esami all’ animale, valuterà se intervenire ulteriormente per non creare un eccesso di minerali, fibre e vitamine (ipervitaminosi) che può risultare altrettanto letale quanto una loro carenza. E' invece consigliato in ogni caso un integratore di calcioche per le tartarughe acquatiche può essere dato utilizzando un osso di seppia, opportunamente lavato o bollito, lasciato galleggiare che verrà morso occasionalmente.
E’ fondamentale ricordarsi che l’ apporto della luce solare (o in alternativa di neon UVB) diretta e non filtrata da vetri o plexiglas e’ assolutamente fondamentale quanto una dieta varia e bilanciata.