Domenica, 28 Settembre 2014 16:49

Allevamento di Stigmochelys pardalis

 

Conferenza del socio Massimo Cappelli, del 28 febbraio al Tartarughe Meeting 2009,
organizzato dal Tarta Club Italia all'Acquario di Cattolica

Abstract:

In data 2 maggio 2002 ho acquistato n. 2 Stigmochelys pardalis in un negozio di animali di Castrocaro (FC).
Erano due cuccioli di 600 grammi ciascuno. Ho pregato il negoziante di cercare di darmi maschio e femmina, ma con sincerità mi disse che era difficile capirne il sesso nei piccoli. La fortuna fu dalla mia parte. Col passare degli anni una cresceva più velocemente e l'altra meno, e ben presto riuscii a distinguere ( dopo due anni ) la diversità sessuale.
Dopo due anni e mezzo la femmina da 600 grammi era passata a kg 3,3.
Dopo tre anni la femmina pesava 4 kg e il maschio 3,3 kg
Nei sei mesi estivi la crescita fu enorme. La femmina passo da 4 a 5,10 kg e il maschio da 3,3 a a 4,3 kg.

Sempre nel 2005 il maschio comincio a essere interessato alla femmina, e in giardino ebbi modo do vedere i primi approcci, che andavano avanti sempre più frequenti, il maschio saliva sulla femmina da tutte le parti, ogni tanto anche dalla parte giusta,

Nel settembre 2006 (dopo 4 anni e mezzo) ebbi l'enorme felicità di vedere che la femmina cominciava a scavare buche nel terreno, provò per varie sere a scavare nelle varie parti del giardino. Iniziava verso le 18/19, quando il sole cominciava e essere meno caldo e andava avanti fino a notte. Ma alla mattina trovai per due volte il buco aperto senza niente dentro.
Il terzo giorno, invece il buco era completamente chiuso, la terra tutta bagnata e la tartaruga sfinita che si abbeverava senza sosta . Il dieci settembre depositò 10 meravigliose uova, che misi in incubatrice.

A natale la prima schiusa. Lo chiamai Natalino,

poi altre otto schiuse. Quindi nove nascite su dieci. L'anno successivo , nel 2007 15 uova, di cui nate 6 e nel 2008 17 uova di cui nate 7 .

Ai primi freddi, quando di notte la temperatura scende di notte sotto i dieci gradi e di giorno non supera i 20 gradi, di solito a fine settembre, le porto in terrario.

Un sottotetto coibentato di 4 metri per due e mezzo circa, con sottostante sabbia mista a terra e erba finta, 4 fari per il calore e un neon per i raggi UV-A/UV-B.

Alimentazione: d'estate gramigna, erba di campo e sono ghiottissime di foglie di fico d'india, ogni tanto qualche mela, insalata, radicchi e bucce di pomodoro, qualche ciliegia e qualche albicocca o pesca, ma con moderazione. In inverno, non le ho abituate a fieno, ma continuo a dargli foglie di fico , radicchi, verze, cavolfiore, erba di campo , qualche mela e insalata. Lo stesso faccio con le piccole nate.

Ogni settimana spolvero le verdure con un po' di carbonato di calcio in polvere, ovviamente dosi molto piccole in quanto è facile somministrarne quantità talmente elevate che gli esemplari non riescono ad espellere quella in eccesso e si verifica l'insorgere di calcoli in tutte le parti del corpo, che possono portare alla morte.
In ultima analisi, anche se non facile, in futuro cercherò di non distribuire più cibi troppo ricchi di acqua come l'insalata, in quanto non indicati, che causano diarree e feci liquide(sintomo di alimentazione non adeguata).

Il maschio nell'edizione 2006 della mostra TARTARUGHE BEACH ha vinto il secondo premio nella categoria "Tartarughe Esotiche".

 

 

 

Pubblicato in Risorse
Sabato, 21 Giugno 2014 17:58

L'allevamento dei lombrichi

L'allevamento dei lombrichi

Autore: Marco Panzolini

PREMESSA.- Il lombrico di allevamento (Eisena foetida, verme del letame, o L. rubellus, conosciuto come il "Californiano" dai pescatori) o naturale (L. terrestris) è un alimento ideale per pesci, tartarughe carnivore ed anfibi.
Di solito il terrestris è il più appetito dagli anfibi, per quanto riguarda invece le tartarughe acquatiche, che notoriamente non vanno troppo per il sottile, sono ottimi anche il rubellus o la foetida.
Scientificamente è un Oligheta Anellide.
Non va somministrato, se non in frequenza assolutamente saltuaria, alle tartarughe di terra o a quelle vegetariane in genere.
Contiene molto ferro, calcio, vitamine e proteine (molta emoglobina) anche se è leggermente grasso. Ermafrodita, produce una specie di "uovo", la capsula, che contiene a sua volta ulteriori involucri da cui escono diversi vermetti neonati di colore bianco, poi rosato.
Si dice che un singolo verme, coniugatosi, può dare in condizioni ideali 1000-1500 vermetti l'anno.
Possono riprodursi anche per segmentazione: vale a dire, tagliando a metà un lombrico, ne possono "nascere" due, in condizioni ottimali.
Un po' come si è visto avvenire in alcuni parenti dei lombrichi, le stelle marine (soprattutto del genere Acanthaster).

PREPARAZIONE.- E' sufficiente una scatola di polistirolo da 40x50 in su. Si può reperire nel retro dei supermercati, gelatai, negozi di alimentari, negozi di pesca, pescherie o surgelati.
Per il substrato si può usare del comune terriccio da giardino, con l'aggiunta di un 10-15% di torba di sfagno, che aiuta a limitare muffe e batteri.
E' importantissimo sciacquare bene il terriccio (e la torba) in un secchio, onde diluire concimi chimici ed eventuali antielmintici. Per stare al sicuro è meglio utilizzare del terriccio proveniente da "agricoltura biologica" che, almeno sulla carta, non contiene additivi chimici.
Strizzata bene la terra, in modo tale che non sia allagata, si può piazzare nella scatola di polistirolo, preventivamente trattata con varechina o candeggina, per prevenire muffe e sapone antibatterico.
Al termine risciacquarla bene con acqua corrente.
I più scrupolosi "cuociono" anche la terra in forno a 250 gradi. Personalmente ho notato che, evitando di prendere la terra in "natura" (sconsigliabile), non è un'operazione strettamente necessaria. Io non l'ho mai fatto.
A questo punto recatevi dal più vicino negozio di pesca ed acquistate 3 o 4 scatoline di vermi, che faranno da starter per la coltura.
Al 99% si tratta di Lumbricus rubellus.

MANTENIMENTO.- Differisce sostanzialmente a seconda della stagione. In estate è bene non tenere sopra il coperchio per evitare pericolosi innalzamenti di temperatura, cosa che invece è meglio fare d'inverno, per tenere la temperatura costante. Il coperchio dovrà essere almeno in parte bucherellato, per ottenere un minimo di ossigenazione. Attenzione a non fare buchi grossi, altrimenti avrete una fuga in massa di lombrichi.
La temperatura media di casa va bene, da tener anche presente che tollerano meglio il freddo che il caldo e non amano la luce, sono infatti molto più attivi di notte.
Temperature sopra i 30 o sotto i 4-5 gradi andrebbero comunque evitate, l'ideale è intorno ai 18-20 gradi.
L'allevamento di lombrichi è abbastanza facile, basta stare molto attenti ad alcune regole fondamentali: non far mancare, né eccedere con l'acqua.
Per capirlo, è sufficiente mescolare un po' la terra della coltura con le mani. I lombrichi devono trovarsi, grosso modo, a tutti i livelli, con lieve prevalenza verso il fondo.
Se però si trovano quasi tutti verso il fondo significa che c'è poca acqua (o la temperatura è inadatta), se li trovate in superficie vuol dire che li state allagando e quindi escono per respirare.
Con un po' di esperienza si riesce a capire, in base alla quantità di terra e di vermi, qual è la giusta idratazione
Personalmente, usando sempre lo stesso tipo di scatola, mi regolo soppesandola con le braccia.
L'irrorazione, ovviamente, dovrà essere più elevata nei mesi caldi che in quelli freddi, così come l'alimentazione.

La coltura non deve mai "puzzare" di marcio o di escrementi, ma deve avere un gradevole odore di terra.
La sua durata dipende da tantissimi fattori; quando però la terrà appare eccessivamente sciolta e un po' maleodorante, è bene raccogliere i lombrichi e costituire una nuova coltura. Questo però non deve avvenire se non dopo diversi mesi.

ALIMENTAZIONE.- I lombrichi mangiano un po' di tutto, anche se sono essenzialmente vegetariani.
Gli alimenti che uso principalmente per la loro dieta sono: bucce di mela, di pera, di pesca, di banana, pezzi di albicocca, qualche crocchetta (bagnata) per cani o gatti, spesso spruzzata di vitamine o calcio, per migliorare la qualità dell'allevamento.
Si possono anche mettere delle foglie di latifoglie, più o meno secche. Da evitare assolutamente oleandro, ficus, edera, magnolia, etc.
Io non le uso.
E' bene adagiare gli alimenti sulla superficie del terreno o appena leggermente interrato.
Spesso uso, anziché acqua semplice, latte scremato diluito al 30-40% con acqua, in quantità veramente modiche. Altri so che usano invece latte condensato.
L'errore più comune è quello di eccedere nelle quantità. Se si nota che si formano muffe intorno alla buccia o al croccantino vuol dire che si è esagerato ed è bene rimuovere al più presto l'alimento dato in eccesso.
Se invece la quantità è quella giusta, vedremo sparire l'alimento in un paio di giorni e apparire la formazione di un "nugolo" di lombrichi intenti a divorare la pappa.
Alcuni somministrano anche biscotti bagnati, che sembrano molto graditi. Personalmente l'ho fatto solo di rado e non trovo un valore aggiunto in ciò.

Se avremo fatto tutte le cose per benino, nell'arco di tre-quattro settimane compariranno dei vermetti bianchi (i "cuccioli") che nel breve volgere di pochi giorni diventeranno di colore rosato per poi divenire rossi come i "genitori". A quel punto possono essere somministrati alle nostre amate tarte.

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